Un ex detenuto “uscito
dal carcere attraverso la porta del cambiamento” e una travelblogger in
carrozzina che continua a viaggiare a dispetto della malattia. E poi una
assistente sociale “creativa e non convenzionale” che ricuce le trame
sfilacciate di vite complesse e, infine, un artista che colora la speranza
dandole forma. Sono loro la “banda di visionari” che ha dato vita al progetto
di inclusione sociale Your TRIP in MY Shoes, un viaggio oltre i confini del
pregiudizio.
Si tratta di un progetto
innovativo che parte dal quartiere Sperone di Palermo e invita all’empatia.
Mettersi nei panni altrui, camminare con le sue scarpe, indossare la vita di
un’altra persona è un atto generativo e rivoluzionario. Your TRIP in MY Shoes
offre l’opportunità di incontrare qualcuno che potremmo non incontrare mai e di
conoscere il volto di una realtà inclusiva, capace di dare ascolto alle
fragilità, contribuendo così alla crescita del senso di appartenenza a una
comunità accogliente e gentile. A volte occorrono stimoli per uscire dal
proprio mondo e affrontare un viaggio oltre confine.
Condizioni come la
povertà educativa o culturale, la disabilità, la detenzione e la dipendenza,
rappresentano le barriere che impediscono di esplorare il mondo. Chi non ha
affrontato queste sfide difficilmente può comprendere la realtà di chi le vive
quotidianamente: Your TRIP in MY Shoes vuole cambiare questa prospettiva.
L’obiettivo è far provare agli altri un autentico 'viaggio immersivo”
attraverso le esperienze di chi è imprigionato nel proprio disagio, un percorso
di consapevolezza e di rottura del pregiudizio all’interno di questi non-luoghi
fisici ed esistenziali.
Le tappe del percorso
passano attraverso la realizzazione di un’installazione interattiva curata
dall’artista Igor Scalisi Palminteri che sarà il primo “laboratorio a cielo
aperto”. Si tratterà di un percorso emozionale che coinvolgerà tutti i sensi,
per raccontare e attraversare le sensazioni e gli stati d’animo di chi
sperimenta condizioni di imprigionamento e limitazione.
Ci saranno anche un laboratorio
socioculturale di narrazione autobiografica, rivolto a tre gruppi target: le
detenute della sezione femminile del carcere Pagliarelli di Palermo; persone
con disabilità psichica e fisica; giovani con problemi di dipendenza da
sostanze. Guidati da operatori esperti, i partecipanti attraverseranno i
vissuti che contraddistinguono la loro condizione per acquisirne consapevolezza
e inquadrarla in una cornice di senso. Esploreranno e racconteranno stati
d’animo, emozioni e sensazioni, in un viaggio interiore alla ricerca di sé.
Tutte le suggestioni affiorate confluiranno nel progetto di ideazione
dell’opera artistica. E la manualità, attraverso un laboratorio di cucito
creativo e riciclo tessile a cura della Sartoria Sociale di Palermo, rivolto
alle detenute della sezione femminile del carcere Pagliarelli, per la
realizzazione di oggetti e componenti che andranno a costituire
l’installazione.
Le parole avranno voce
con la pubblicazione dei racconti, dei pensieri e delle testimonianze emerse
durante i laboratori su un numero speciale della rivista Voci Di Dentro, che si
occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione delle carceri e
sul tema del reinserimento sociale e lavorativo degli ex detenuti.
Per realizzare il
progetto Rosalba, Simona, Claudio e Igor hanno lanciato una raccolta fondi su
Produzioni dal Basso con il sostegno di Ferrovie dello Stato. Una piccola
donazione può fare la differenza, unisciti alla banda di visionari!
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