E’ partito anche a Chieti il
progetto della Regione Abruzzo per l’inserimento socio-lavorativo di detenuti
ed ex detenuti - Progetto speciale multiasse “a sostegno e
rafforzamento di misure di inclusione sociale per le categorie svantaggiate e a
rischio di emarginazione” - D.D. N.
DL22/23 del 29/05/2012.
Dallo scorso 20 settembre, grazie al finanziamento della
Regione Abruzzo di quasi 200 mila euro, dieci detenuti del carcere di Chieti
stanno seguendo un corso di informatica di 400 ore e altre sette persone (tra
ex detenuti e detenuti ammessi al regime di articolo 21 - fuori di giorno, in
carcere la sera) a breve saranno inserite al lavoro presso enti e aziende della
zona per un periodo di un anno. In entrambi i casi, detenuti ed ex detenuti,
verranno sostenuti economicamente: i primi (gli “studenti”) con borsa di studio
di 2.400 euro ciascuno (ma ai primi tre classificati verrà corrisposto anche un
premio rendimento di 2 mila euro ciascuno) i secondi saranno sostenuti secondo
la formula di work experience con una borsa lavoro di 500 euro al mese per 12
mesi. Previsto anche un contributo per spese alloggio.
Un maxi progetto che vede in primo piano
e partecipi nell’organizzazione dell’attività la stessadirezione del carcere
di Chieti, il personale amministrativo e il corpo di Polizia Penitenziaria . Un
progetto che darà opportunità e chance a delle persone svantaggiate finite nel vortice
del carcere “per ignoranza, mancanza di
realismo, irresponsabilità, asocialità, istinti negativi, condizioni di
abbandono, cattiva educazione”. Insomma non sempre per loro colpa: vittime di
se stessi, anche di una scelta sbagliata. Ed è anche da qui, dalla convinzione
che investire in questo ambito è costruttivo per tutti, che parte il coinvolgimento dell’Ats ,
l’Associazione temporanea di scopo,
capofila l’Ente di Formazione e Consulenza Focus,
che vede insieme oltre che l’Associazione di Volontariato Voci di dentro, l’Associazione Smile
Abruzzo, Radar Interinale, Cna Abruzzo, il Comune di Chieti e l’Ente d’Ambito Foro-Alento. Un insieme
di forze per realizzare il dettato costituzionale: la pena deve rieducare e
reinserire.
Un progetto, dunque, che sta molto a
cuore a Voci di dentro,
l’Associazione iscritta al registro regionale delle Onlus, che da anni opera
con i suoi volontari nelle carceri di Chieti, Pescara, Vasto e Lanciano. A Voci di dentro, in particolare, è stata
affidata dalla Ats la conduzione dei corsi di informatica: otto docenti
dell’Associazione infatti si alternano nelle lezioni per far apprendere ai
dieci detenuti l’uso del computer per la realizzazione di manifesti, bozzetti, giornali e riviste.
Inoltre grazie all’uso di programmi avanzati di web grafica, i corsisti,
impareranno a realizzare al computer la stessa rivista Voci di dentro giunta al 17° numero. Tutto questo in 400 ore, fino
a metà maggio, quando questo primo percorso verrà concluso con l’esame finale e
la consegna degli attestati e la qualifica di “grafico impaginatore”. Insomma la continuazione dei tanti
progetti già avviati dalla Onlus Voci di
dentro come ad esempio i corsi di
informatica realizzati lo scorso anno fuori dal carcere per un gruppo di
detenuti di Chieti e Pescara.
Grande importanza viene poi data all’inserimento
lavorativo, ovvero al secondo punto del progetto: Enti e associazioni che fanno parte dell’Ats
saranno infatti impegnate in una attività di tutoring e di sportello carcere-lavoro.
Focus, Smile, Radar, Cna, Voci di dentro,
Eas Chieti e Eas Foro-Alento opereranno per favorire presso i detenuti ed ex detenuti che accederanno a questa
opportunità, la conoscenza di sé, la scoperta delle proprie attitudini,
capacità e interessi; insieme con personale esperto (psicologi, mediatori,
centro per l’impiego, servizi sociali dei Comuni coinvolti) opereranno per la ricerca di aziende o enti
per la presa in carico del detenuto o ex detenuto. Un percorso lavorativo che
durerà un anno anche questo, come detto, finanziato dalla Regione Abruzzo.
In definitiva la
messa in pratica della mission di Voci di
dentro per modificare l’atteggiamento del detenuto, farlo diventare
consapevole dell’errore fatto e aiutargli a comprendere i valori che sono alla
base del genere umano: rispetto degli altri, solidarietà, legalità e cultura
del lavoro. Un progetto, infine, che rappresenta un’altra tappa di Voci di dentro in un percorso che vuole
superare il carcere, trasformarlo in un’occasione di recupero della persona per
una società migliore, per lui e per tutta la società. Ed è questa la vera unica
sicurezza.
Tanti anni fa anche io feci un corso "Operatore di consolle" e arrivai primo, ma il premio non lo vidi mai!L'educatore Pasquale Menna si ricorderà senz'altro di me, ero il suo bibliotecario e insieme mettemmo in scena "La patente" di Pirandello.Un caro saluto a tutti.
RispondiEliminafebo@infinito.it