(da Il Centro, 16 ottobre 2012)
Lanciano - Nel
supercarcere di Villa Stanazzo sono arrivati i colori a spezzare il pallore dei
muri. Disegni e graffiti che raccontano a chi entra e a chi è già dentro
messaggi di libertà e di speranza. Sono 8 i murales realizzati all’interno del
penitenziario frentano. Sei sono ad opera di artisti e writers, uno è stato
realizzato da un assistente di polizia penitenziaria e uno da un detenuto. Il
progetto, ideato dalla casa circondariale di Lanciano in collaborazione con il
Rotary club frentano, si chiama “Graffiti 2012 - L’arte per riaccendere la
speranza” e si propone di decorare e vivacizzare corridoi, passeggi, zone di
colloquio e ale del carcere e, soprattutto, di introdurre l’espressione
artistica in quella che i sociologi chiamano “istituzione totale”, un luogo che
delimita un sistema qualificato da regole molto rigide, così come ha ricordato
la professoressa Eide Spedicato, docente nella facoltà di Scienze sociali all’università
D’Annunzio. “Il tempo carcerario è un tempo asfittico”, ha commentato il
direttore del penitenziario Massimo Di Rienzo, “è quasi un vuoto pneumatico.
Scrivere, disegnare, creare, danno un tono, un colore e un significato a quel
tempo”. E un riferimento particolare è stato dedicato al recupero della lentezza,
al saper riempire un tempo indefinito e vuoto di colore e di significato.
Metafora dell’iniziativa è proprio uno dei murales presentati ieri ad
amministratori e scolaresche. Il disegno, ad opera dell’artista e writer Nicola
Di Totto, rappresenta un uomo abbarbicato al guscio di una tartaruga. Ha un
cerino in mano e si protende per raggiungere e accendere una candela, simbolo
di speranza. “L’uomo potrebbe scendere e correre verso la candela”, spiega Di
Totto, “e invece decide di aspettare perché sa che è giusto e perché per
conquistare la luce deve procedere lento e farsi guidare”. Si chiama invece “L’arte
libera” l’opera di uno dei detenuti. Rappresenta un uomo che suona il sax di
fronte a una città in fiamme. Il termine “libera” è usato come aggettivo, ma
anche come verbo. “Frequentate l’arte”, è intervenuto il sindaco, Mario
Pupillo, “significa costruire un progetto e creare una ramificazione con la
società che è poi l’essenza della nostra vita”.
20 ottobre 2012 |
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