venerdì 9 giugno 2023

Carcere Lanciano, torna il regime chiuso

Riportiamo qui la lettera di 75 detenuti del carcere di Lanciano, richiusi nelle sezioni 1B, 2B e 3B, in regime di Alta Sicurezza. E’ un appello dove si esprime disagio e preoccupazione per la restrizione imposta dalla direzione che prevede “sempre la chiusure delle stanze tranne per le ore d’aria e per le docce, uno alla volta”.
Si tratta di una “decisione disumana - scrivono i detenuti - visto che i metri quadrati nelle stanze detentive non [sono] sufficienti agli spazi minimi di sopravvivenza. Nelle stesse celle viviamo addirittura in due persone e a questo bisogna aggiungere che le stanze non usufruiscono di acqua calda e in più andando verso l’estate ci concedono poche ore di acqua al giorno. I bagni oltre ad essere piccolissimi sono senza finestre, e la stessa finestra, l’unica, è munita di grate. Per non parlare che questo Istituto non è munito né di luce notturna, né pomeridiana. Non c'è impianto elettrico”. 


La lettera continua: “Il direttore ci ha anche comunicato che la regione ci ha privato a trascorrere poche ore con i nostri figli in occasione, una volta all'anno, della partita di pallone con i nostri, partita “Oltre le sbarre”. Il nostro disagio porta molto malessere nelle nostre giornate quotidiane. Dopo un lungo periodo di emergenza sanitaria covid-19 siamo stati penalizzati privandoci di mesi addirittura anni di avere contatti con i familiari ma c'è da dire che in questi anni sono stati fatti passi da gigante dando la possibilità di effettuare telefonate e videochiamate. In più la stessa apertura delle stanze. Un fatto sì che noi detenuti vivessimo con gli stessi agenti una permanenza tranquilla e serena. Noi detenuti siamo consapevoli di aver sbagliato e che dobbiamo pagare. Quello che noi chiediamo è di scontare la nostra pena con dignità e umanità, cosa che non può succedere nelle condizioni in cui siamo. Questo è un problema che riguarda tutte le carceri italiane. Prima del giorno 7 giugno il carcere di Lanciano riusciva a gestire questi problemi ma ad oggi Il provveditorato della Regione Abruzzo ha deciso che anche noi dobbiamo entrare nella macchina infernale delle carceri italiane. Chiediamo un aiuto a chiunque. Ne abbiamo bisogno. L'estate si avvicina. Con carenza di acqua e il caldo che farà con le stanze chiuse chissà cosa accadrà”.

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