mercoledì 5 dicembre 2018

Voci di dentro, chi siamo e cosa facciamo


Voci di dentro è una associazione di volontariato nata nel 2008 ed è impegnata in un insieme di attività dedicate all’aiuto delle persone in stato di disagio, con particolare attenzione a chi si trova, o si è trovato nel passato, in detenzione. Obiettivo: promuovere il loro reinserimento che rappresenta la vera e unica sicurezza per tutti. 

  • Dieci anni di lavoro dentro e intorno al mondo del carcere, a contatto diretto con detenuti e con strutture e figure che si occupano di sicurezza, rieducazione e controllo, compreso il sistema penale e giudiziario, ci hanno permesso di comprendere molto in questo campo e proprio l’esperienza diretta ha, anno dopo anno, modificato il nostro stesso modo di agire. Siamo partiti con la realizzazione di un piccolo giornale di carcere, siamo arrivati a diventare una associazione-organizzazione a 360 gradi che intende dare nuove chance a chi di chance ne ha avute poche, aprire porte e abbattere muri, diffondere valori di giustizia e rispetto dei diritti, mettere semi per un mondo migliore dove alla base di tutto c’è l’uguaglianza sociale ed economica delle persone. Progetto ambizioso, forse una utopia, ma con la convinzione che sono state le utopie a far progredire il mondo. Pensieri-utopie come quelle di Franco Basaglia che nel 1979, rivolto agli infermieri di Trieste, disse: “Aprire un’istituzione non è aprire una porta, ma la nostra testa di fronte a questo malato”.

  • Il nostro lavoro si svolge dentro il carcere e fuori dal carcere ed è compiuto da professionisti esperti in vari campi (giornalisti, psicologi, sociologi, insegnanti, ecc.), da studenti universitari e dagli stessi carcerati non più carcerati o dai semi-liberi che meglio di chiunque altro conoscono in prima persona la complessità del problema. Siamo una settantina di persone che volontariamente e gratuitamente e a seconda della loro disponibilità rendono realizzabile la mission di Voci di dentro. Attività e progetti vengono organizzati e coordinati nei tanti gruppi di lavoro che quasi quotidianamente si incontrano presso la sede dell’Associazione a Chieti, in via C. De Horatiis, n.6.

  • Attualmente l’associazione opera nel carcere di Chieti e in quello di Pescara con i suoi volontari che sono autorizzati ad entrare nei due istituti grazie alla legge sull’Ordinamento penitenziario del 26 luglio 1975, n. 354, legge che all’articolo 17 prevede la possibilità che soggetti esterni all’istituto di pena partecipino all’azione rieducativa finalizzata a reinserire, gradualmente, il reo nel tessuto sociale. Previo accordo con le direzioni dei due istituti, i volontari dell’associazione conducono (quotidianamente a Pescara e due volte a settimana a Chieti) laboratori di scrittura, fotografia, teatro, computer, disegno, hobbistica, ecc. Una moltitudine di attività che danno vita a una moltitudine di rapporti, relazioni e lavori cercando di creare, senza la distinzione tra chi è detenuto e chi no, un ambiente che sia il più possibile simile all’ambiente fuori dal carcere. L’abbiamo chiamato “la città”: un luogo nuovo dentro il carcere, ma in alternativa ad esso, con l’intento di allontanare i detenuti dai detenuti, dal circuito forzoso che ricompone dentro il carcere e nelle sezioni le stesse dinamiche che c’erano nei ghetti e nei quartieri emarginati, nelle zone di disagio del nostro paese. E quindi aiutarli, grazie alle relazioni con i volontari, a liberarsi dallo stigma e dall’etichetta affibbiata loro dal sistema sociale, mediatico e penale, ma anche conseguentemente dal legame di gruppo  di emarginati, un legame che è una corazza che oltre a formare identità, li aiuta e li protegge. L’associazione opera per allontanarli il più possibile dal sistema carcere per portarli e inserirli in un percorso che li aiuti a vedere se stessi in un nuovo modo, a vedere gli altri non come persone delle quali approfittarsi, ma come se stessi allo specchio. Un percorso di crescita, di rispetto, di responsabilizzazione secondo quanto recita l’articolo 27.

  • L’associazione edita il periodico “Voci di dentro”, magazine  di attualità e di cronaca scritto dagli stessi detenuti su temi legati al carcere, alla pena, alla giustizia. Il periodico, regolarmente registrato in Tribunale e diretto da un giornalista professionista, dà voce alle persone finite nel circuito della pena e fa conoscere una realtà che dai media è deformata con una infinità di  luoghi comuni e pregiudizi. Il giornale è giunto all’ottavo anno di vita. “Strappati”, “Non si può dividere il cielo”, “Stanno tutti bene”, “Le vite degli altri”, “Visioni”, “Sogni di carta”, “Noi ci crediamo”, “Liberi di sognare”,  “Numeri uscenti”, “Il mio Natale”…questi alcuni dei titoli della nostra rivista che viene diffusa e distribuita gratuitamente in Abruzzo e nel resto del paese.

  • In forza di una convenzione con l’Uepe (Uffici esecuzione penale esterna), in accordo con magistratura di Sorveglianza e carcere, sette persone (tra loro articoli 21, detenuti ai domiciliari, affidati, ammessi alla pena alternativa)  sono attualmente impegnate presso la sede dell’Associazione fino a tre giorni  alla settimana in attività di volontariato a titolo gratuito. Sono seguiti dai tutor dell’Associazione e come tutti i soci partecipano ai lavori di sistemazione della sede, alla digitalizzazione di manoscritti, alla redazione di testi propri, alla discussione su temi della giustizia, del carcere, della pena.

  • A seguito di un protocollo siglato da Voci di dentro con il Tribunale di Pescara, la direzione del carcere di Pescara, la Magistratura di Sorveglianza, l’Uepe, l’Associazione cura con i propri volontari un progetto di recupero e di reinserimento sociale di persone ristrette nella Casa Circondariale di Pescara o in misure alternative alla detenzione o in messa alla prova. Il progetto prevede la sistemazione dell’archivio del Tribunale Civile di Pescara e Voci di dentro fa da tutor a quattro persone indicate dal carcere e dalla Uepe.

  • Per effetto di convenzioni con l’Università d’Annunzio di Chieti,  l’Associazione ospita annualmente come tirocinanti e stagisti (corsi laurea in Sociologia e criminologia, Psicologia, Servizi sociali e Scienze dell’educazione) molte decine di studenti che vengono inseriti all’interno di Voci di dentro e seguiti da un tutor nelle attività e nei laboratori in carcere e in sede. Stagisti e tirocinanti vengono così a contatto con il mondo delle carcere e con le persone detenute.

  • Voci di dentro ha avviato con Fratello mio Onlus il progetto finanziato dal Csv di Pescara dal titolo "Luogo Comune". Il progetto, attualmente in corso, consiste nella realizzazione di un foglio murale 70 x 100 dedicato alle attività del mondo del volontariato. Il foglio è esposto nelle librerie di Pescara. Una piccola iniziativa editoriale per far emergere le cose buone della società e al tempo stesso di sensibilizzare i cittadini ai problemi dei soggetti deboli e che vivono condizioni sociali di disagio o svantaggio, con l’intento di stimolare accoglienza, solidarietà, amicizia.

  • Recentemente Voci di dentro ha vinto un bando del Comune di Pescara e si è aggiudicato in comodato gratuito per 12 anni un edificio in zona Rancitelli confiscato alla criminalità organizzata. L’edificio, attualmente allo stato grezzo, sarà a breve ristrutturato e usato come casa alloggio provvisorio per ex detenuti appena usciti dal circuito penitenziario, detenuti in permesso premio o in articolo 21. Il progetto dell’Associazione prevede anche il suo uso come negozio-laboratorio per piccoli lavori di sartoria/cucito, come laboratorio su legalità, scrittura, fotografia, pittura, computer, come sportello assistenza, dopo scuola, e aiuti vari a ragazzi del quartiere. Il terreno annesso all’edificio verrà impiegato per attività orto-agricole.

  • Voci di dentro si occupa anche di teatro e all’interno del carcere di Pescara ha dato vita a un laboratorio grazie al quale sono stati prodotti due spettacoli con il coinvolgimento di detenuti e di volontari. In particolare nel 2016 l’Associazione ha messo in scena all’Università di Chieti e al Teatro di Atri lo spettacolo “Il malato immaginario”, libera interpretazione dell’opera di Moliere, regia di Helis Lucchesi. Nel 2017 ha poi lavorato su un testo di Erika Mann che è stato ridotto da Carla Viola e messo in scena per la regia di Alberto Anello. Il lavoro è andato in scena il 24 febbraio 2018 con il titolo “Quando si spengono le luci” nel teatro del carcere di Pescara, l’11 aprile all’Auditorium dell’Università D’Annunzio alla presenza dell’ambasciatore di Israele Ofer Sachs, il 16 aprile al Teatro Circus di Pescara, il 2 giugno al Teatro Marrucino di Chieti con il nuovo titolo “Una notte d’ottobre”.

  • Voci di dentro ha recentemente partecipato a un bando con l’Ente di Formazione Nexus Srl di Pescara (capofila) nell’ambito del progetto del Ministero Dell'istruzione Università e Ricerca dal titolo “Ricominciamo”. Il progetto, rivolto a minori e giovani adulti sottoposti a provvedimenti penali, è stato seguito da tutor e coach dell’Associazione.

  • Voci di dentro sta per avviare il progetto “carcere, oltre i luoghi comuni”: L’intenzione è quella di organizzare una serie di incontri fra studenti della scuola superiore e corpo insegnante con chi il carcere lo conosce e lo vive: detenuti, addetti ai lavori, volontari. Obiettivo: incontrare gli studenti di oggi e contemporaneamente parlare agli adulti di domani per far conoscere cosa effettivamente il carcere è, cosa non è e cosa invece dovrebbe essere.

  • Voci di dentro tiene laboratori artistici, in particolare di pittura e di disegno. I laboratori sono diretti da un ex detenuto che proprio in carcere ha sviluppato la sua passione e il suo talento. Tutte le riviste di Voci di dentro sono illustrate dai suoi disegni e recentemente i suoi lavori sono stati al centro di una mostra “I colori del futuro” realizzata con foto e grandi pitture per raccontare i percorsi di accoglienza e integrazione presenti nel nostro territorio.  Un viaggio di incontri, dove i protagonisti sono persone immigrate e cittadini italiani.

  • Grande importanza viene dedicata al lavoro per la comprensione della questione carcere con l’avvio di corsi di volontariato, riunioni di approfondimento, dibattiti, convegni.

Nessun commento:

Posta un commento