mercoledì 13 giugno 2012

voci di dentro in Lituania

Il progetto Grundtvig “Voci di dentro”, dal nome dell’associazione capofila, è arrivato a metà del percorso. Italiani dell’associazione Voci di dentro di Chieti e dell’associazione Città dei giovani di Firenze, lituani di Agapao-Kris di Siauliai, turchi di Hotelcilik di Diyarbakir e sloveni di Papilot di Lubiana, dopo essersi conosciuti in occasione del primo meeting a Chieti il 12 e il 13 dicembre 2011, hanno proseguito il loro percorso incontrandosi Siauliai.
 


Una “due giorni” che si è svolta il 4 e il 5 giugno 2012 utile per un maggiore affiatamento fra partner e interessante per scambiarsi esperienze e condividere buone pratiche. Alla base di tutto c’è la volontà di mettere in piedi iniziative ad ampio raggio che riguardano il mondo carcerario volte al recupero e reinserimento di detenuti ed ex detenuti e a rimuovere nella società gli ostacoli costituiti soprattutto da pregiudizi e stereotipi. Tutto questo con la convinzione che il carcere non è un modo separato, da ignorare o dimenticare, ma è frutto della stessa società. In particolare sono due le azioni che animano in generale l’attività di Voci di dentro di Chieti: 1)trasmettere a chi compie reati la cultura della legalità e offrire chance e opportunità di reinserimento; 2)operare nella società per eliminare lo stereotipo sul carcerato, facendo comprendere che una cosa è l’errore e un’altra è l’errante. Due ambiti di intervento che partono da un presupposto e cioè che la pena non può consistere in trattamenti contrari alla dignità umana. Parole spesso disattese in Italia e anche all’estero. In grandissima sintesi basta dire che in Italia le carceri ospitano quasi 70 mila persone mentre c’è posto per 40 mila e che di queste 70 mila oltre 13 mila sono in attesa di processo. Ma, come detto, anche all’estero non va poi tanto meglio. Almeno per quanto abbiamo visto con i nostri occhi in un carcere della Lithuania durante la visita ( leggi l'articolo sulla visita ) in un istituto per detenuti in attesa di giudizio che abbiamo fatto a Siauliai grazie ai nostri partner lituani Linas Androponovas e Andreus Karpovas. Visita quanto mai illuminante  tanto da poter dire che così facendo sarà ben difficile ottenere l’auspicato recupero.
 Ma torniamo al progetto nell’ambito del programma Grundtvig. Giusto alcuni giorni fa è stata stampata una brochure in inglese di quattro pagine (inserita all’interno del magazine di Voci di dentro) dove é descritto il senso del progetto e gli obiettivi. Non solo, nelle quattro pagine, nelle quali ci sono anche alcuni immagini dei due meeting, c’è un breve report degli interventi dei partner e due articoli in inglese scritti in carcere da un detenuto africano. Dall’inizio dell’anno, inoltre, è attivo un sito internet anche questo in lingua inglese (www.voicesfrominside.eu) che fa da raccoglitore e diffusore delle attività dei partner. Attività che possiamo così sintetizzare: Voci di dentro di Chieti, tra le altre cose, ha realizzato un corso di informatica partito lo scorso novembre (terminerà a luglio) al quale hanno accesso 6 detenuti in articolo 21 e un detenuto ai domiciliari affidato a Voci di dentro dall’Ufficio esecuzione penale esterna. Un gruppo che oltre ad apprendere le basi del linguaggio del pc, l’uso dei media come telecamere e macchine fotografiche, linguaggio web e altro, ha imparato regole e soprattutto autostima. Ma ha anche potuto relazionarsi con la società civile in quanto per il pranzo si sono serviti di una caffetteria tavola calda del centro solitamente usata da funzionari e impiegati con i quali hanno avuto scambi, conoscenze e rispetto in quanto si sono presentati per quello che erano ovvero detenuti inseriti in un programma di reinserimento. Una buona pratica che mostra il lato migliore delle persone, sia persone detenute e non. Agapao-Kris stanno portando avanti programmi di riabilitazione per persone disagiate e/o che hanno fatto uso di sostanze stupefacenti. Le persone assistite hanno dai 18 ai 65 anni. Il recupero viene fatto senza uso di sostanze tipo metadone e con corsi di computer, di inglese e inserendoli dove possibile in una scuola professionale in Siauliai. L’associazione ha inoltre in gestione due comunità dove vengono svolti lavori agricoli, si allevano animali, si coltivano prodotti da serra. Progetti che tuttavia stanno incontrando grosse difficoltà per mancanza di fondi governativi e per una certa restia da parte della società ad accettare questa diversa visione dell’ex detenuto. Hotelcilik ha organizzato dei corsi all’interno di un carcere di Diyarbakir. Anche in questo caso lo scopo è quello di dare una opportunità di lavoro per i detenuti una volta fuori dal carcere. Operazione tuttavia anche questa non facile anche se, come sostengono i partner , la società turca in genere non ha grossi pregiudizi nei confronti degli ex detenuti i quali, peraltro, sono sostenuti da diversi programmi di reinserimento attuati dallo stesso governo. Interventi vengono anche realizzati a favore di donne vittime di violenza. Papilot, forte della sua struttura organizzativa fatta di psicologi, terapisti e e professionisti nella riabilitazione, si sta occupando di inserire nella società le persone svantaggiate e soprattutto di assistere anche le vittime delle violenze. A breve verrà inserito sul sito un articolo-intervista a un detenuto. La città dei giovani che affronta con le sue equipe situazioni di disagio giovanile e accompagna in un percorso di crescita anche ragazzi senza genitori molti dei quali stranieri, sta realizzando una intervista agli operatori di un carcere minorile. Dunque tutti interventi che vanno tutti in una doppia direzione: dentro il carcere ovvero rispetto ai detenuti e fuori dal carcere per vincere pregiudizi e diffidenze della società. E il sito realizzato ha anche questo scopo. In esso viene mostrato anche il lato migliore dei detenuti che sono all’interno di un percorso di reinserimento. Voci di dentro ad esempio ha postato dei video ripresi in carcere a Chieti e a Vasto dove i detenuti parlano di sé e si raccontano. E ci sono anche dei contributi audio con letture di testi che riguardano gli errori fatti, riflessioni sulla colpa e sulla responsabilità e letture di racconti. Tra i video postati sul sito, in italiano in questo caso, anche le riflessioni di tre detenuti intervenuti a un convegno organizzato all’interno di una scuola professionale su legalità, rispetto delle regole, rispetto di valori condivisi. Tra i video anche un breve foto-reportage sul secondo meeting e una intervista realizzata da Hotelcilik a un ex detenuto turco che ha aperto una lavanderia. E una breve presentazione di tutti i partner in lingua inglese. Tutto questo alla luce di alcune considerazioni: il carcere duro incattivisce, il carcere tipo hotel non è un valido deterrente; non è la durezza della pena che può reinserire chi ha commesso dei reati, ma lo è la certezza della pena; il carcere è il frutto della semina, ecco perché è più che mai necessario rimuovere nella società le cause della devianza. E il progetto Voci di dentro, grazie al programma Grundtvig, va in questa direzione. Terzo meeting in novembre in Turchia.
 Francesco Lo Piccolo



da www.voicesfrominside.eu







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