La Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato ha ascoltato il Capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Franco Ionta. Nel corso dell'audizione Ionta ha ricordato la grande emergenza in cui si trova l’intero sistema carcerarie con il sovraffollamento giunto a 67.500 detenuti dei quali circa il 42% in attesa di processo.
Di seguito le sintesi del suo intervento: un numero elevatissimo di detenuti resta in carcere solo per pochi giorni o comunque pochi mesi, determinando un continuo turnover di detenuti. Il problema del sovraffollamento è poi inevitabilmente legato al problema della carenza sia numerica sia qualitativa delle strutture penitenziarie. A tale carenza il Governo ha cercato di porre rimedio adottando come è noto il cosiddetto piano carceri. Si tratta di una misura di ampia portata che non prevede soltanto la costruzione di nuove strutture penitenziarie, ma anche l’aumento dell’organico e la promozione di misure alternative alla detenzione, nei casi in cui questo è possibile. Per quanto riguarda la costruzione di nuovi istituti, la fase progettuale preliminare è già conclusa e si prevede l’avvio della fase esecutiva entro fine anno.
Per quanto riguarda l’organico, invece, deve essere messo in rilievo come l’amministrazione penitenziaria presenti oggi una carenza di 6.000 unità. Sono previste assunzioni - per le quali è stata richiesta la necessaria copertura finanziaria al Mef - le quali, pur colmando solo in minima parte le lacune del sistema, potranno portare un miglioramento della situazione. Un altro importante problema del quale è bene trattare in questa sede, è costituito dalla gestione della sanità penitenziaria. Ci sono Regioni, come la Sicilia, in cui il passaggio della sanità al servizio sanitario nazionale non è stato ancora recepito, il che ha provocato un ulteriore sovraccarico per l’amministrazione penitenziaria. Va poi segnalata una emergenza nell’emergenza, legata al problema dei detenuti negli ospedali psichiatrici. (FONTE: ASCA, 16 OTTOBRE)
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