Una storia che ha trasformato una delle tante giornate del carcere in un momento straordinario.
"Ha mostrato – ha detto Maria Rosaria Parruti, presidente del Tribunale di
Sorveglianza de L’Aquila - come anche
grazie al carcere si possa cambiare”.
Autorizzato dal magistrato di Sorveglianza di Roma e dal
direttore del carcere di Chieti, Claudio Bottan è infatti tornato dentro da
visitatore per trasmettere un messaggio di speranza e positività. Lo ha fatto assieme a Simona della quale si
prende cura da sette anni. “Lui è le mie braccia e le mie gambe – dice Simona –
lui è il mio tutto”.
Davvero difficile trasmettere le emozioni di quella giornata.
Bisogna esserci stati
“Andiamo a portare la nostra testimonianza alle persone
recluse spiegando che si tratta di una storia replicabile - dice Claudio -
tant’è che prossimamente, con Voci di dentro, vorremmo avviare corsi di
formazione per trasformare i “piantoni” in “assistenti alla persona”, un
mestiere spendibile nel mondo libero”.
“Non avrei mai potuto immaginare di finire galera, ma c'è
sempre una prima volta – dice Simona - Ho avuto l'opportunità di entrare (da
ospite) nel carcere di Chieti per raccontare la mia prigione, quella
rappresentata dalla malattia che si è impadronita del mio corpo: una condanna
che non prevede un "fine pena". Anche io vivo ingabbiata, ma ho la
fortuna di poter portare le mie sbarre ovunque voglia. Per questo spero di
essere riuscita a trasmettere un messaggio positivo alle persone detenute che
mi hanno ascoltata. Uno di loro ha voluto donarmi il faro, un modellino che
aveva costruito per la sua famiglia: "La tua testimonianza – mi ha detto -
ci ha illuminato. Tenga il mio faro, io ho ancora molto tempo a disposizione
per costruirne un altro".
“La scrittura mi ha salvato, mi ha reso libero” dice Claudio
che è socio volontario di Voci di dentro e redattore della rivista – E’ stato
proprio grazie ad una intervista che ha conosciuto Simona Anedda nel 2016. Da
allora è cominciato un cammino, insieme”.
Un cammino dove uno aiuta l’altra e viceversa.
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