Focolaio
Covid anche nel carcere di Pescara. In base ai tamponi effettuati tra i
detenuti nei giorni scorsi, dai dati dell’Unità di Medicina penitenziaria della
Asl di Pescara, sono risultati positivi 7 detenuti della seconda sezione giudiziaria.
Sono stati isolati, come pure sono in isolamento tutti i detenuti della
sezione. La preoccupazione è molta, evidentemente non sono bastate le misure messe
in atto compreso lo smart working di gran
parte del personale, educatori compresi.
Stabile al
momento la situazione nel carcere di Chieti: sono positivi 51 detenuti, tutti -
tranne due che sono stati ricoverati in ospedale - sono asintomatici o pauci
asintomatici (raffreddore, un po’ di febbre, malessere vario). Situazione stabile, ma sempre seria, in
pratica è contagiato quasi tutto il carcere perché solo 9 (sempre in base ai
dati di ieri comunicati a Voci di dentro dalla Asl Chieti-Lanciano-Vasto) sono
negativi. Per quanto riguarda gli agenti, il dato dei giorni scorsi (dieci positivi) è ridimensionato dall’Istituto
di Madonna del Freddo: sarebbero solo cinque gli agenti positivi.
A Chieti e
Pescara il clima tra i detenuti è comunque di apprensione: tranquilli,
costretti ad abituarsi al peggio. Agenti e direzione stanno facendo il massimo
pur essendo anche sotto organico. Nei giorni scorsi sono anche cominciate le vaccinazioni del
personale, innanzitutto gli agenti, spesso persone non giovanissime.
Voci di
dentro ribadisce la necessità sempre più urgente di immadiata campagna di vaccinazione per tutti, volontari compresi, misure deflattive contro il
sovraffollamento, la riduzione da parte della magistratura di ricorrere alla
custodia cautelare se non in casi estremi, l’aumento da 45 giorni a 75 giorni del
periodo di pena da ridurre ogni semestre per i detenuti che tengono una buona
condotta, i domiciliari per persone malate e a rischio in caso di contagio da
Covis, l’invio ai domiciliari di coloro sotto i 4 anni di pena.
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