Il Tribunale solleva il caso alla Consulta
Dal Corriere della Sera, 19 febbraio 2013
“Detenzione da rinviare o è incostituzionale”. Il Tribunale di Sorveglianza
di Venezia solleva il caso alla Consulta. Carceri a numero chiuso come
“unico strumento per ricondurre nell’alveo della legalità costituzionale
l’esecuzione della pena” se le condizioni detentive sono “contrarie al
principio di umanità”: mentre sui 66 mila detenuti in 47 mila posti il
legislatore latita e i partiti tacciono a dispetto dei richiami del capo
dello Stato e delle inascoltate denunce dei radicali, con una ordinanza
senza precedenti un Tribunale di Sorveglianza italiano, quello di Venezia,
solleva d’ufficio una questione di incostituzionalità.
E chiede alla Consulta una sentenza “additiva”, che cioè dia ai giudici la
facoltà di sospendere e rinviare l’esecuzione in carcere della pena di un
detenuto non soltanto quand’essa potrebbe determinare “grave infermità
fisica” (unico evento oggi contemplato dalla legge), ma anche nei casi in
cui verrebbe scontata in condizioni intollerabili di sovraffollamento e
dunque si risolverebbe in “trattamenti disumani e degradanti”, secondo la
definizione della Corte europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo nelle
sentenze che hanno condannato già due volte l’Italia per aver lasciato ai
carcerati meno di 3 metri quadrati a testa.