martedì 28 marzo 2023

La Prigione e la Piazza

 

La Prigione e la Piazza

Arriva in Abruzzo, grazie a Voci di dentro, Associazione che promuove la cultura della solidarietà e l’aiuto a detenuti ed ex detenuti, attiva nel volontariato penitenziario e altri progetti, la seconda edizione de La Prigione e la Piazza, mostra-mercato di libri da e sul carcere, tour di incontri e dibattiti nelle varie città d’Italia, promossa dalle associazioni Yairaiha Onlus e Napoli Monitor.

Per due giorni, mattina e pomeriggio, Il 31 marzo in piazza G.B. Vico a Chieti e il 1 aprile in Piazza Plebiscito a Lanciano si parlerà di carcere e di carcerati, cercando di rompere il muro di indifferenza che avvolge strutture spesso fatiscenti riempite di persone e non di “reati che camminano”, di uomini e donne alle quali i diritti non possono e non devono mai essere calpestati.

Nelle due giornate, con un confronto aperto anche su temi caldi, sui quali l’opinione pubblica è divisa ma spesso non informata, interverranno: Elisa Mauri (psicologa e psicoterapeuta,  autrice di “Perché il carcere? Costruire un immaginario che sappia farne a meno”), Francesca De Carolis (scrittrice, giornalista, ex TG1, ex Radio 1), Riccardo Rosa (promotore della piattaforma “Morire di pena. Per l’abolizione di ergastolo e 41bis”), Nicoletta Dosio (storica attivista del Movimento No Tav), Elton Kalica (Università di Padova), Sandra Berardi (presidente di Yairaiha Onlus), Antonella La Morgia (vicedirettore di Voci di dentro rivista e membro di Sulle regole), Francesco Lo Piccolo (presidente di Voci di dentro), Simona Anedda e Claudio Bottan, testimoni di ogni possibile “seconda chance”, lui dell’esperienza detentiva, lei della malattia.


Due giorni di lavori all’aperto nelle piazze delle due città con una “coda particolare” dal titolo Una semplice e straordinaria storia: nella sala di Conversazione a Lanciano alle ore 17.30: Simona Anedda e Claudio Bottan racconteranno la loro storia,  lei disabile con la sclerosi multipla ed in carrozzella alla conquista del mondo, e lui dopo anni di detenzione impegnato in difesa della libertà e dei diritti degli emarginati. Due persone che insieme hanno vinto ostacoli e pregiudizi.

sabato 11 marzo 2023

Un albero per rinascere

 

 di MARIA POGGIO

Guardando gli alberi fioriti mi è venuto in mente che quando mi portarono in carcere avevo appena vissuto dei momenti indimenticabili.  Ricordo, mi ero abbuffata di raccolta di ciliegie, amarene e di tutto un po'. Era come se sapessi che ne sarei stata privata e allora mi creavo le "riserve" come quando parti per una camminata e pensi alle riserve da portarti dietro per poter andare avanti.

In carcere quei momenti fatti di ricordi neanche lontani mi hanno aiutata a resistere al dolore delle privazioni. Guardando dalle sbarre vedevo i piccioni volare, li nutrivo; parlavo con loro ogni mattina e mi sembrava che mi ascoltassero. Vedevo alberi e montagne dove c'era solo cemento. La mente ci permette di fare tutto... anche di andare oltre.

Penso che un'iniziativa del tipo "un albero per rinascere" dovrebbe riguardare ogni carcere. Piantiamo alberi perché come loro possiamo colorare le esistenze e dimostrare che si può rinascere. Non e difficile, bisogna solo aver un po' di cura, tanto amore e tante buone intenzioni che nutrano la terra come fa l'acqua. 

in sintesi, dal rapporto di Antigone sulle donne detenute in Italia:

🍏Sono 2.237 le donne in carcere; posti letto 533. Circa 1.400 delle donne detenute hanno figli; i bambini che hanno la mamma in carcere sono quasi 4 mila. Le mamme con bambini in carcere sono 15 (17 i bambini).
🍎La maggior parte delle donne in carcere sono rinchiuse per reati contro il patrimonio. 16 donne delle 2.237 in carcere hanno l’ergastolo ostativo; 12 sono al 41 bis e di queste 3 sono analfabete. Esiste un dipartimento detenuti, ma non per detenute.
🍐Gran parte degli affidamenti in prova sono per detenuti maschi, alle donne solo domiciliari. Negli Icam previste attività per i bambini; per le donne no. Nelle carceri italiane gran parte delle attività sono dedicate ai maschi; per le donne nulla o poco più.
🍉Le donne detenute hanno più problematiche psichiatriche degli uomini: 12,4 per cento (contro i 9,2 nei maschi) hanno diagnosi psichiatrica grave. Il 63 per cento fa uso di psicofarmaci. Nelle carceri o sezioni femminili ci sono più aggressioni e più suicidi che nelle carceri o sezioni maschili.
🍇Le donne in carcere sono più stigmatizzate dei maschi.
🥝Nel 34 per cento delle carceri o sezioni femminili non c’è il bidè.