A oggi sono 53 i suicidi in carcere dall’inizio dell’anno. Il conteggio di questa strage lo tiene da anni Ristretti Orizzonti con il suo dossier “Morire di carcere”. Numeri impietosi quelli registrati da Ritretti (1.276 da inizio 2000), ma per me anche se fossero la metà, anche se fosse solo uno, per me è, e dunque tutti, sono omicidi di stato. Di uno stato assente, bugiardo e lontano dal territorio che governa, uno stato che è solo feroce concentrazione di potere.
Omicidi quotidiani frutto di un sistema carcere che imprigiona in strutture fatiscenti, non diversi dai peggiori canili del peggior paese del mondo, migliaia di persone sofferenti, vittime di disagi sociali ed economici e resi dipendenti da farmaci, sostanze, gratta e vinci compresi. In definitiva persone vittime del profitto di pochi a danno di molti.
Personalmente non mi servono e non mi convincono le dichiarazioni di circostanza di questi giorni perché sono l’ennesima ipocrisia di chi non vuole - e forse non può - comprendere l’assurdità del sistema carcere. Di chi, come ad esempio il sindaco Nardella in visita quattro giorni fa al carcere di Sollicciano, si accorge solo ora che nelle carceri ci sono “corpi mangiati dalle cimici, dai topi, dalle blatte”. Caro sindaco, sono anni, in alcuni casi decenni, che le associazioni, la rivista Voci di dentro, i garanti, Rita Bernardini e altri denunciano questo stato di cose. Sono anni che qualcuno, all’improvviso, si accorge di questo.
Eppure nulla cambia. Mentre migliaia di corpi mangiati dalle cimici, dai topi, dalle blatte, restano a morire in strutture che trasformano i medici in burocrati asserviti al sistema sicurezza, gli educatori in funzionari avviliti e stanchi che hanno introiettato il linguaggio della penitenziaria, i magistrati di sorveglianza in uomini e donne (pochissimi) ingabbiati da leggi e leggine fatte di volta in volta per ottenere voti e consensi elettorali. Mentre migliaia di corpi mangiati dalle cimici, dai topi, dalle blatte non hanno che poche soluzioni: adattarsi al canile, diventare “psichiatrici” e/o mettersi un cappio al collo. Suicidi? No. Per me sono omicidi per mano di chi prima ha trasformato migliaia di persone in devianti, poi in criminali da incarcerare, quindi in psichiatrici anche loro da incarcerare … e ora tutti in “suicidi”…. Il primo dell’anno…il sesto del mese…il 53° dall’inizio dell’anno. Uno o più. Tutti per me in carcere sono omicidi.
Francesco Lo Piccolo, direttore di Voci di dentro, presidente di Voci di dentro OdV