In data 11 gennaio 2021 l'Associazione ha avviato il progetto Voci di dentro-Voci di fuori, progetto finanziato con i fondi dell'otto per mille della Chiesa Valdese. Il progetto mira alla creazione di una compagnia teatrale composta da detenuti, ex detenuti, affidati UEPE, giovani studenti ed artisti al fine di attivare processi di inclusione e reinserimento sociale delle persone detenute nonché promuovere una cultura della legalità e della prevenzione di comportamenti a rischio nella società civile. Il progetto punta poi alla realizzazione di uno spettacolo teatrale dal titolo "Come semi d'autunno".
Si viole offrire a detenuti, ex detenuti e giovani studenti l’occasione di sperimentare il linguaggio teatrale nell’ambito di un percorso formativo che metta in connessione le ‘voci di dentro’ con le ‘voci di fuori’ a cominciare dall'ideazione dello spettacolo teatrale. Attraverso la ricerca e la sperimentazione dell’arte teatrale si intende favorire processi di inclusione sociale dei detenuti, promuovere la legalità e prevenire i comportamenti a rischio nei giovani. Il palcoscenico è lo spazio fisico e mentale per riflettere e interrogarsi su temi sociali di attualità portando in scena opere originali che nascono dai testi degli attori-detenuti e degli attori-studenti. L’esperienza del teatro unisce reclusi e società in uno spazio di incontro e riflessione che può favorire il cambiamento, il superamento di pregiudizi e luoghi comuni favorendo una nuova visione dell’Istituto di pena, da luogo di vergogna a luogo di cultura. Il progetto è articolato in molteplici azioni
In sintesi: LABORATORI DI TEATRO, SCRITTURA E SCENEGGIATURA, SCENOGRAFIA E COSTUMI DI SCENA ovvero Laboratorio di Teatro sociale e narrazione, Laboratorio di Scrittura e sceneggiatura, Laboratorio di scenografia e costumi di scena. Sono condotti da artisti esperti delle arti teatrali, coadiuvati dalla presenza fissa di 3 tutor. Tutte le attività hanno come filo conduttore la presenza di spazi riflessivi in cui le persone detenute ed i giovani studenti sono chiamati a raccontare e riflettere sui propri percorsi di vita, dentro e fuori dal carcere. Esito di questo percorso artistico e umano sarà la realizzazione di uno spettacolo teatrale interamente ideato e curato dai destinatari del progetto, supportati dalle competenze umane ed artistiche dei professionisti coinvolti. La compagnia porterà in scena opere originali che nascono dai testi degli attori-detenuti e degli attori-studenti, prodotti nel laboratorio di scrittura; anche i costumi e le scenografie saranno ideati e realizzati dalla compagnia nell’ambito del laboratorio di scenografia.
Il teatro, da una parte offre al detenuto un validissimo strumento per la revisione del percorso di devianza e la costruzione di un futuro reinserimento sociale e lavorativo; dall’altra, consente ai giovani studenti di superare stereotipi e pregiudizi e fare esperienza diretta della realtà carceraria. In tal modo, i componenti della compagnia ‘crescono’ assieme, in un percorso di conoscenza reciproca, di scambio e confronto a vantaggio di tutti. La sfida posta dal progetto non si limita al mero “intrattenimento culturale” di detenuti e studenti: i principali risultati attesi sono quelli di sviluppare una nuova consapevolezza del sé e valorizzare le risorse personali; stimolare negli studenti un’ampia riflessione sul significato e l’importanza di valori etici e civili; ridurre la distanza fra carcere e città, favorendo processi di inclusione sociale e partecipazione attiva da parte della comunità esterna all’azione rieducativa. Difatti i laboratori, oltre che all’interno della casa Circondariale di Pescara si svolgeranno anche ‘fuori dal carcere’ (presso la sede dell’Associazione ‘Vdd’), con l’obiettivo di stabilire un ponte con l’esterno e rendere partecipe il contesto sociale rispetto a ciò che si realizza dentro gli Istituti di pena. In definitiva: conoscenza, consapevolezza e coinvolgimento della comunità esterna rispetto alla realtà carceraria.