Dal Messaggero, edizione Abruzzo del 22/11/2010
di Stefania Ortolano
Tre letti a castello, tre armadietti, un gabinetto alla turca, una scatola di sardine bucherellata e usata come grattugia per il formaggio, una scatola di tonno tagliata e usata come pelapatate... Questi alcuni degli "ingredienti" della cella, due metri per tre, un cubicolo per tre persone, portata in piazza Vico a Chieti dalla Onlus Voci di dentro, allestita dai detenuti di Chieti e Vasto, con le suppellettili fornite dal Direzione delle case circondariali. Fedele riproduzione di una cella.
lunedì 22 novembre 2010
martedì 9 novembre 2010
Un minuto da detenuto
Un minuto da detenuto. Dietro la rima l’angoscia delle giornate dietro le sbarre e la realtà delle carceri italiane con quasi 70 mila presenze, 30 mila più del previsto. L’iniziativa, organizzata da Voci di Dentro Onlus, ricalca un evento presentato già in altre città: la cella in piazza. La struttura è in mostra fino al 25 novembre in piazza Vico a Chieti e dal 26 al 28 a Palazzo D’Avalos a Vasto. L’iniziativa è patrocinata dalla Provincia di Chieti, dai Comuni di Chieti e di Vasto, dagli ordini forensi delle due città, dal Centro Polivalente immigrati. Con l’appoggio di Caritas e Case circondariali...
giovedì 4 novembre 2010
statistiche
Solo 25 carceri su 207 ospitano un numero di detenuti pari o inferiore alla capienza regolamentare. Le carceri italiane sono così giunte a una situazione che è non più accettabile. Alla data del 31 ottobre 2010 i detenuti presenti nelle carceri italiane sono 68.795 (3013 donne) mentre la capienza tollerabile regolamentare è di 44.962 persone, di questi 25.364 sono stranieri. Celle da quattro diventano da sei o addirittura da otto detenuti, alle volte si dorme direttamente per terra, lo spazio vitale va da due a tre metri quadrati a persona. Per mangiare o andare in gabinetto si deve fare a turno; anche per scendere dalla branda bisogna accordarsi con gli altri.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha recentemente condannato l’Italia per trattamenti disumani e degradanti a cui sono sottoposti i detenuti nel nostro Paese.
dati statistici al 31 0ttobre 2010
In carcere si entra sempre più facilmente: nel 1991, come fa sapere Magistratura Democratica, gli ingressi erano stati 75mila, nel 2000 81mila e, oggi sono a quota 88mila. Molti si risolvono in detenzioni brevissime: negli ultimi anni tra le 15 e le 20mila persone sono entrate in carcere per restarvi solo due giorni. In generale la popolazione carceraria è in larghissima parte costituita da persone in condizioni di minorità sociale: stranieri, tossicodipendenti, alcol - dipendenti, persone con ridotto grado di scolarità, disoccupati.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha recentemente condannato l’Italia per trattamenti disumani e degradanti a cui sono sottoposti i detenuti nel nostro Paese.
martedì 2 novembre 2010
I giornali in carcere, tesi di laurea
"Il giornalismo carcerario, analisi degli organi di informazione dei detenuti", questo il titolo della tesi di laurea di Gianluca Modolo, laureando in Comunicazione, facoltà di Lettere all'Università di Padova, relatore il professor Raffaele Fiengo. Un volume di 165 pagine, un viaggio tra i giornali scritti in carcere, giornali "importanti - scrive l'autore - per il collegamento che operano tra il dentro e il fuori, per affermare il carcere come tema di interesse collettivo, per sensibilizzare il mondo fuori le mura". E alle pagine 84 e 85 si parla anche di Voci di Dentro. Qui la tesi
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