venerdì 1 novembre 2019

MISSIONE COMPIUTA


Non mi sono sentito trascinato nell’euforia Non ci capisco più niente. Sono solo rimasto attonito e basito dal modo e dai toni trionfalistici che vari commentatori di testate giornalistiche  hanno utilizzato per commentare l’uccisione del Leader dell’ Isis  il Califfo al-Baghdadi.
Le parole del presidente Trump per annunciare l’evento, non  mi danno fierezza di appartenenza:

“……il leader supremo dell’Isis, dopo una caccia durata anni, è finito come un cane, come un  codardo inseguito dagli uomini delle forze speciali americane in un tunnel segreto del suo nascondiglio, nel Nord-Ovest della Siria. Lo hanno sentito piangere e urlare prima di farsi saltare in aria, uccidendo nell’esplosione tre dei suoi figli che erano con lui. Un successo incredibile, una grande notte per gli Usa e il mondo intero.”

Non mi sono sentito trascinato nell’euforia che traspariva nelle parole di un tizio che, con una pannocchia in testa insieme ai fedelissimi, da una comoda poltrona della Situation Room nella  Casa Bianca ha detto : “E’ stato come guardare un film” assistendo all’uccisione, magari con un sigaro ed un bicchiere di scotch in mano, di un sì deprecabile e nefasto personaggio, ma pur sempre un uomo.

Mi è sembrato di assistere ancora una volta al preludio dell’esposizione del cadavere del nemico, (qui sembra impossibile stante la deflagrazione), cerimoniale questo che apparteneva alle consuetudini dei popoli che noi occidentali abbiamo sempre etichettato come incivili.

 Consuetudine tribale alla quale storicamente anche noi occidentali abbiamo fatto ricorso ed anche nel recente passato (Pisciotta, Mussolini, Sadat, Gheddafi) quando il potere buono sente il bisogno di farsi plaudire per azioni per nulla accettabili nei criteri dell’etica  che dovrebbe regolare la convivenza tra gli uomini. 

Ma ormai noi occidentali, ossequianti di una democrazia capitalista, dimentichi di tutto quello che la nostra storia, cultura rinascimentale, ci ha tramandato negli anni circa la necessità di conoscenza, accettazione e fraternità tra gli uomini, abbiamo rimesso in scena uno spettacolo per nulla edificante, senza che nessuno si elevi a criticare in modo costruttivo il fallimento di ogni finta politica sin qui intentata che, soggiogata da interessi capitalistici, abbia continuato volutamente a naufragare alimentando ed accrescendo le differenze sociali che ci dividono da un mondo che per quanto lontano e pur sempre condividente lo stesso territorio: il nostro pianeta terra. 

Prima venga additato come simpatizzante e di essere ripreso per mancate o scarse considerazioni  sui lutti e nefandezze che in Europa dal Bataclan fino a Barcellona sono stati causati e rivendicati dall’Isis , come anche i massacri ed esecuzioni sommarie perpetuate a tutte le latitudini da seguaci  di  Abu Bakr al Baghdadi , voglio rimarcare il mio deprecabile giudizio negativo ed un totale rigetto ad un qualsiasi modo comportamentale finalizzato all’eliminazione brutale di un individuo.   

Più che pensare al Daesh colpito ma non sconfitto, più che dichiarazioni di uno stato islamico che resta pericoloso preoccupandosi dei possibili successori, più che pensare a possibili ritorsioni e contro misure economiche che continueranno ad alimentare questo odio razziale-religioso sarebbe ora che chi sente la reale responsabilità delle sorti internazionali la smettesse di nascondersi dietro le false bandiere e mettesse invece le basi per rendere possibile la civile convivenza.
Ennio

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