giovedì 8 novembre 2012

Il nuovo progetto carcere-lavoro a Chieti


 E’ partito anche a Chieti il progetto della Regione Abruzzo per l’inserimento socio-lavorativo di detenuti ed ex detenuti - Progetto speciale multiasse “a sostegno e rafforzamento di misure di inclusione sociale per le categorie svantaggiate e a rischio di emarginazione” - D.D. N.  DL22/23 del 29/05/2012.
Dallo scorso 20 settembre, grazie al finanziamento della Regione Abruzzo di quasi 200 mila euro, dieci detenuti del carcere di Chieti stanno seguendo un corso di informatica di 400 ore e altre sette persone (tra ex detenuti e detenuti ammessi al regime di articolo 21 - fuori di giorno, in carcere la sera) a breve saranno inserite al lavoro presso enti e aziende della zona per un periodo di un anno. In entrambi i casi, detenuti ed ex detenuti, verranno sostenuti economicamente: i primi (gli “studenti”) con borsa di studio di 2.400 euro ciascuno (ma ai primi tre classificati verrà corrisposto anche un premio rendimento di 2 mila euro ciascuno) i secondi saranno sostenuti secondo la formula di work experience con una borsa lavoro di 500 euro al mese per 12 mesi. Previsto anche un contributo per spese alloggio.

Un maxi progetto che vede in primo piano e partecipi nell’organizzazione dell’attività la stessadirezione del carcere di Chieti, il personale amministrativo e il corpo di Polizia Penitenziaria . Un progetto che darà opportunità e chance a delle persone svantaggiate finite nel vortice del carcere “per  ignoranza, mancanza di realismo, irresponsabilità, asocialità, istinti negativi, condizioni di abbandono, cattiva educazione”. Insomma non sempre per loro colpa: vittime di se stessi, anche di una scelta sbagliata. Ed è anche da qui, dalla convinzione che investire in questo ambito è costruttivo per tutti,  che parte il coinvolgimento dell’Ats , l’Associazione temporanea di  scopo, capofila l’Ente di Formazione e Consulenza Focus, che vede insieme oltre che l’Associazione di Volontariato Voci di dentro, l’Associazione Smile Abruzzo, Radar Interinale, Cna Abruzzo, il Comune di Chieti e l’Ente d’Ambito Foro-Alento. Un insieme di forze per realizzare il dettato costituzionale: la pena deve rieducare e reinserire.

Un progetto, dunque, che sta molto a cuore a Voci di dentro, l’Associazione iscritta al registro regionale delle Onlus, che da anni opera con i suoi volontari nelle carceri di Chieti, Pescara, Vasto e Lanciano. A Voci di dentro, in particolare, è stata affidata dalla Ats la conduzione dei corsi di informatica: otto docenti dell’Associazione infatti si alternano nelle lezioni per far apprendere ai dieci detenuti l’uso del computer per la realizzazione di  manifesti, bozzetti, giornali e riviste. Inoltre grazie all’uso di programmi avanzati di web grafica, i corsisti, impareranno a realizzare al computer la stessa rivista Voci di dentro giunta al 17° numero. Tutto questo in 400 ore, fino a metà maggio, quando questo primo percorso verrà concluso con l’esame finale e la consegna degli attestati e la qualifica di “grafico impaginatore”. Insomma la continuazione dei tanti progetti già avviati dalla Onlus Voci di dentro  come ad esempio i corsi di informatica realizzati lo scorso anno fuori dal carcere per un gruppo di detenuti di Chieti e Pescara.
  
Grande importanza viene poi data all’inserimento lavorativo, ovvero al secondo punto del progetto:  Enti e associazioni che fanno parte dell’Ats saranno infatti impegnate in una attività di tutoring e di sportello carcere-lavoro. Focus, Smile, Radar, Cna, Voci di dentro, Eas Chieti e Eas Foro-Alento opereranno per favorire presso i detenuti ed ex detenuti che accederanno a questa opportunità, la conoscenza di sé, la scoperta delle proprie attitudini, capacità e interessi; insieme con personale esperto (psicologi, mediatori, centro per l’impiego, servizi sociali dei Comuni coinvolti)  opereranno per la ricerca di aziende o enti per la presa in carico del detenuto o ex detenuto. Un percorso lavorativo che durerà un anno anche questo, come detto, finanziato dalla Regione Abruzzo.

In definitiva la messa in pratica della mission di Voci di dentro per modificare l’atteggiamento del detenuto, farlo diventare consapevole dell’errore fatto e aiutargli a comprendere i valori che sono alla base del genere umano: rispetto degli altri, solidarietà, legalità e cultura del lavoro. Un progetto, infine, che rappresenta un’altra tappa di Voci di dentro in un percorso che vuole superare il carcere, trasformarlo in un’occasione di recupero della persona per una società migliore, per lui e per tutta la società. Ed è questa la vera unica sicurezza.

1 commento:

  1. Tanti anni fa anche io feci un corso "Operatore di consolle" e arrivai primo, ma il premio non lo vidi mai!L'educatore Pasquale Menna si ricorderà senz'altro di me, ero il suo bibliotecario e insieme mettemmo in scena "La patente" di Pirandello.Un caro saluto a tutti.
    febo@infinito.it

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