sabato 20 ottobre 2012

Graffiti 2012 - Lanciano



(da Il Centro, 16 ottobre 2012)
Lanciano - Nel supercarcere di Villa Stanazzo sono arrivati i colori a spezzare il pallore dei muri. Disegni e graffiti che raccontano a chi entra e a chi è già dentro messaggi di libertà e di speranza. Sono 8 i murales realizzati all’interno del penitenziario frentano. Sei sono ad opera di artisti e writers, uno è stato realizzato da un assistente di polizia penitenziaria e uno da un detenuto. Il progetto, ideato dalla casa circondariale di Lanciano in collaborazione con il Rotary club frentano, si chiama “Graffiti 2012 - L’arte per riaccendere la speranza” e si propone di decorare e vivacizzare corridoi, passeggi, zone di colloquio e ale del carcere e, soprattutto, di introdurre l’espressione artistica in quella che i sociologi chiamano “istituzione totale”, un luogo che delimita un sistema qualificato da regole molto rigide, così come ha ricordato la professoressa Eide Spedicato, docente nella facoltà di Scienze sociali all’università D’Annunzio. “Il tempo carcerario è un tempo asfittico”, ha commentato il direttore del penitenziario Massimo Di Rienzo, “è quasi un vuoto pneumatico. Scrivere, disegnare, creare, danno un tono, un colore e un significato a quel tempo”. E un riferimento particolare è stato dedicato al recupero della lentezza, al saper riempire un tempo indefinito e vuoto di colore e di significato. Metafora dell’iniziativa è proprio uno dei murales presentati ieri ad amministratori e scolaresche. Il disegno, ad opera dell’artista e writer Nicola Di Totto, rappresenta un uomo abbarbicato al guscio di una tartaruga. Ha un cerino in mano e si protende per raggiungere e accendere una candela, simbolo di speranza. “L’uomo potrebbe scendere e correre verso la candela”, spiega Di Totto, “e invece decide di aspettare perché sa che è giusto e perché per conquistare la luce deve procedere lento e farsi guidare”. Si chiama invece “L’arte libera” l’opera di uno dei detenuti. Rappresenta un uomo che suona il sax di fronte a una città in fiamme. Il termine “libera” è usato come aggettivo, ma anche come verbo. “Frequentate l’arte”, è intervenuto il sindaco, Mario Pupillo, “significa costruire un progetto e creare una ramificazione con la società che è poi l’essenza della nostra vita”.

20 ottobre 2012

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