giovedì 26 gennaio 2012

Aula informatica


La Fondazione Carichieti e l’Associazione di Volontariato Voci di Dentro, presenti tra gli altri l’assessore ai servizi sociali del Comune Emilia De Matteo, la Direzione della Casa circondariale di Chieti, la Dottoressa Giuseppina Ruggero, il Comandante Valentino De Bartolomeo, gli educatori, i rappresentanti del Sert di Chieti, il Dottor Gianluca De Santis dell’Ufficio Promozione Camera di Commercio, la Dottoressa Rita Scarinci del Sert di Lanciano, hanno presentato il progetto pilota - frutto di una sinergia tra istituzioni e privati - dal titolo “Informatica e non solo - fuori dal carcere”.
Grazie alla compartecipazione dell’Amministrazione comunale di Chieti, e dei contributi della Fondazione Carichieti, de La Camera di Commercio di Chieti, de La Panoramica e del Gran Caffè Vittoria, dallo scorso novembre è infatti in funzione una “scuola speciale”. Nei nuovi locali di Voci di Dentro, in via De Horatiis 6 a Chieti, con il via libera del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, del Magistrato di Sorveglianza Dottoressa Maria Rosaria Parruti, della Direzione della Uepe (Ufficio Esecuzione Penale Esterna), cinque detenuti, due di Chieti e due di Pescara ai quali è stato concesso il regime di articolo 21 e un detenuto agli arresti domiciliari, partecipano ai corsi di Voci di Dentro: 5 ore di lezione al giorno, due ore e mezza al mattino e altrettante al pomeriggio, per apprendere l’uso del computer, livello base e livello avanzato (programmi di editing e audio video), applicazioni web, tecniche di scrittura, cultura generale.
Ha detto il presidente dell’associazione Voci di Dentro, il giornalista Francesco Lo Piccolo: “Il gravissimo problema del sovraffollamento – quasi 70 mila detenuti in 208 istituti che ne possono ospitare la metà - non diventa una tragedia immane solo grazie al lavoro e alla dedizione della polizia penitenziaria, degli educatori, delle direzioni delle carceri e delle associazioni di volontariato come quella che io rappresento. A nome di Voci di Dentro, e dei detenuti, ringrazio pertanto tutti coloro, enti e privati, che hanno contribuito finanziando questo progetto che offre a un gruppo di detenuti un’occasione di studio e in prospettiva di inserimento praticando il principio costituzionale che la pena deve tendere alla rieducazione, ovvero una chance per evitare la cosiddetta porta girevole e il rientro in carcere per mancanza di opportunità, capacità, lavoro, formazione”.
Per la Fondazione Carichieti, Gianpiero Perrotti ha portato i saluti del presidente Architetto Di Nisio e ha ricordato come l’Ente che ha già in passato sostenuto l’Associazione Voci di Dentro, è sempre attenta e impegnata al massimo prioprio nella promozione e nelle valorizzazione delle attività delle Associazioni. E così ha detto l’assessore De Matteo: “L’amministrazione crede in questo progetto, già in passato ha assegnato delle borse lavoro all’associazione e i risultati, come l’inserimento in fabbrica di un detenuto che ha espiato la sua pena e che è passato attraverso i laboratori di Voci di Dentro, dimostrano che queste buone pratiche e questa sinergia pubblico-privato, migliorano la nostra società”.

Ha aggiunto Lo Piccolo: “Alla base di tutto c’è la cultura, non a caso all’interno delle nostre carceri la gran parte dei detenuti è composta da persone di bassa scolarizzazione. La formazione, e a questo tendono i laboratori di scrittura di Voci di Dentro nelle carceri di Chieti, Pescara, Vasto e Lanciano, vuole dunque fare da argine alla devianza e alla sottocultura. Ai detenuti che accedono ai nostri corsi insegniamo tra l’altro a realizzare al computer la nostra rivista, rivista che esce ormai da 5 anni e che è interamente scritta dai detenuti delle carceri di Chieti, Pescara, Vasto e Lanciano. Dunque scuola-laboratorio e in futuro si spera posto di lavoro. E naturalmente vogliamo continuare: dopo i corsi pensiamo dunque all’inserimento lavorativo, alla realizzazione di una tipografia e altro”.

Di qui l’appello di Voci di Dentro perché il progetto da pilota diventi definitivo, per l’arrivo di nuovi finanziamenti che permettano l’allargamento di questa splendida sinergia realizzata a Chieti tra pubblico e privato e per il concreto reinserimento nella società di persone che hanno sbagliato una volta ma che non vogliono sbagliare ancora.

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