sabato 9 luglio 2011

la scuola in carcere

Cerimonia di chiusura delle attività scolastiche 2010/2011 presso la Casa Circondariale di Torre Sinello di Vasto con la consegna dei diplomi di licenza elementare e media ai detenuti ed incontro con i ragazzi della scuola media Rossetti partecipanti al progetto “Il mondo a strisce”. Il direttore Carlo Brunetti, il comandante della Polizia Penitenziaria Ettore Tomassi e le educatrici Antonella Tondi e Giuseppina Rossi hanno ricevuto i capi di istituto, Maria Pia Di Carlo e Letizia Stangarone, le docenti del Centro Territoriale Permanente ed i docenti titolari delle classi III A e III media del corso territoriale serale nonché una rappresentanza di alunni delle classi partecipanti al progetto “Il sole a strisce” curato dal professor Franco Sacchetti.
“L’apertura al territorio e la comune progettualità con le istituzioni scolastiche - ha spiegato il direttore del carcere Carlo Brunetti - promuove la conoscenza delle problematiche del pianeta carcere nell'importante e grande funzione rieducativa e non unicamente e riduttivamente punitiva”. “Per la direzione didattica - ha sottolineato Maria Pia Di Carlo – la scuola in carcere rappresenta un valore aggiunto”. ”Ho avuto l’opportunità di conoscere – ha aggiunto Letizia Stangarone - la realtà della scuola nel carcere nella mia prima reggenza direttiva a Bari ed è stata per me un’esperienza molto formativa che mi ha rincontrata nell’attuale dirigenza e che continuerò a seguire con un particolare impegno ed attenzione”. “La scuola nel carcere può e deve aprirsi al territorio per educare ed essere educata; per questo abbiamo abbracciato il progetto Il sole a strisce", afferma l’educatrice Giuseppina Rossi. E così il professor Franco Sacchetti: “E’ stato un progetto d’integrazione partito inizialmente nella perplessità del raccordo tra le utenze eterogenee per vissuti e fasce di età, ma terminato con risultati sorprendenti di condivisione diretta e di scambio nella trasversalità di messaggi educativi mediante elaborati fumettistici. Bisogna abbattere i muri del pregiudizio per sensibilizzare ed educare le nuove generazioni ad una partecipazione più attiva che parta dalla consapevolezza e dalla conoscenza”.


Nessun commento:

Posta un commento